In questo articolo, verranno prese in considerazione due contrapposte teorie riguardanti il futuro di Apple: se, da un lato, alcuni sostengono che la Mela ha bisogno di iWatch per non vedere il suo futuro segnato, dall’altro è pur vero che il wereable computing sarà, nei prossimi anni, nanesco.
Questa contraddizione sembra riempire il web e le testate di tutto il mondo. Una delle due posizioni vede il futuro di Cupertino ormai svanito: partendo dal libro della giornalista del Wall Street Journal Yukari Iwatane Kane, uscito recentemente negli Stati Uniti, “Haunted Empire”, viene sostenuta, infatti, la tesi secondo la quale la Apple è ormai condannata perché Steve Jobs è deceduto.
A questo filone di idee si è aggregato da poco anche l’analista Robert Paul Leitao, il quale ritiene sostanzialmente che la Mela non ce la può fare a sopravvivere senza una trovata geniale da immettere sul mercato: in questo caso, l’iWatch. In merito a questa teoria, però, c’è una nota dissonante: bisogna chiedersi quanta sarà l’ampiezza reale del mercato dei computer da indossare, quali gli orologi smart. Analizzando i dati, molto poco.
Ad essere precisi, secondo IDC, durante il 2013 sono stati venduti un miliardo di smartphone, il 38% in più rispetto al 2012. Al contrario, le stime (sempre di IDC) per i wereable computer ammontano a 112 milioni di unità alla fine del 2018. Solo tra quattro anni, dunque, il mercato degli smartwatch e simili raggiungerà un decimo della quantità di unità vendute di telefonini nel solo 2103. Inoltre, costando un singolo oggetto wereable presumibilmente meno di uno smartphone, quel mercato già valente un decimo rappresenterà un valore ancora più piccolo.