Da tempo ci sono indiscrezioni sul possibile lancio di una iBank da parte di Apple (629,71 dollari). Per l’impresa il gruppo potrebbe contare su una potenza superiore a quella di Google: a fine giugno aveva attività liquidabili per ben 120 miliardi di dollari. Per ora, però, a parte qualche accordo con Barclays per il finanziamento degli acquisti dei propri prodotti, non c’è nulla di concreto. La società deve piuttosto concentrarsi sul confermare i livelli di innovazione tecnologica cui ha abituato la clientela: le polemiche sul cattivo funzionamento delle nuove “mappe” sviluppate per l’iPhone5 e la forte concorrenza di Samsung, che recentemente ha preannunciato vendite migliori delle attese per il suo Galaxy, rendono l’impresa sempre più difficile.
Più che nell’attività bancaria, Facebook (19,52 dollari) sembra pronta a lanciarsi nella vendita di prodotti online. A breve sotto le immagini dovrebbe essere lanciato un nuovo bottoncino dal nome “lo voglio”, accanto al classico “mi piace”. In futuro, cliccandolo, l’utente Facebook sarà in grado di acquistare il prodotto nell’immagine direttamente dal social network. La società, dopo l’ulteriore allentamento di Zynga (circa il 12% del suo fatturato), è alla disperata ricerca di nuove fonti di ricavo. Il titolo si è riportato sotto quota 20 dollari e non è finita – secondo l’autorevole rivista Forbes il valore corretto per il titolo è di 15 dollari per azione.