La prima preoccupazione dopo la morte di Steve Jobs da parte di azionisti e fan è stata sicuramente rivolta al futuro dell’azienda. Apple è nata con Steve Jobs, stava raggiungendo poi il fallimento e lo stesso Steve è riuscita a farla diventare la prima azienda al mondo. L’iPhone, i nuovi MacBook e l’iPad sono state tutte idee arrivate da una mente geniale come la sua.
Ora Apple è guidata dal CEO Tim Cook, nominato dallo stesso Steve Jobs poche settimane prima della sua morte. Ad un anno però dalla morte di Steve, Apple è si cambiata, ma forte più di prima secondo molti analisti interpellati da Computerworld.
In molti elogiano le scelte dell’attuale CEO, riconoscendo ad esso alcuni meriti, come ad esempio l’aver concesso dividendi agli azionisti, una cosa che Jobs non avrebbe mai fatto. Un altro nuovo elemento è il modo in cui Tim Cook si espone agli utenti. Come avvenuto per la mancaza di stabilità delle nuove mappe in iOS 6, Cook si è scusato con tutti gli utenti, non mettendosi sulla difensiva come spesso Jobs faceva (es. Antennagate di iPhone 4). Questa è una strategia nuova per Apple che però forse fa molto attualmente a questo mercato. Da non escludere inoltre anche alcuni benefit condessi ai dipendenti degli Apple Store che solo in poche occasioni arrivavano con Jobs.
Ma secondo molti il successo attuale di Apple è comunque da basarsi su delle scelte che anche lo stesso Jobs avrebbe a suo tempo preso. Un esempio ne sono i nuovi Macbook Pro Retina, come dice Ezra Gottheil, analista di Technology Business Research. Secondo lei infatti, il nuovo Macbook Pro Retina ricorda in tutto e per tutto Jobs: prezzo alto ma aggressivo allo stesso tempo, nuova rivoluzione in termine di schermo per un portatile, eleganza assoluta del design e decisione azzardata di togliere il lettore CD/DVD. Tutto in stile Jobs.
Altri analisti si dichiarono soddisfatti delle decisioni dell’azienda. Gaspar, ad esempio, non vede alcun problema per l’azienda, anche se il futuro misurerà l’effettiva creatività e capacità di innovare di Cook. Anche se il Genio non c’è più Apple è un’azienda incredibilmente forte e non è condannata ad anni peggiori. Ovviamente il futuro sarà ancora più difficile per Cupertino dato la grandissima mole di concorrenza che in questi anni hanno messo una piccola pressione per quel che riguarda le vendite e le quote di mercato.
Secondo molti, l’assenza di Jobs si è fatta particolarmente sentire in concomitanza agli annunci di nuovi prodotti. Se prima le presentazioni erano un assolo di Jobs, ora Tim Cook ha creato più un effetto orchestra, dove tutti hanno modo di partecipare. Ma a molti mancano le “magie” di Steve Jobs sul palco.
Riassumendo, il primo anno senza Jobs ha sopreso molti, analisti e azionisti compresi. Vedremo se col passare degli anni tutto rimarrà invariato.