La fonte Reuters riferisce che Apple, insieme a Intel, Motorola e altre grandi aziende, e’ tra i pionioeri nella causa contro i “conflict minerals”, ovvero quei minerali quali tungsteno, stagno e tantalio che vengono ottenuti da condizioni di abusi e conflitti tra le popolazioni.
A organizzare questa causa e’ il Progetto Enough, che trae originale dal Central for American Congresss, che ha stilato una lista che indica l’impegno di diverse aziende verso la causa della difesa dei diritti umani. E se nelle prime posizioni c’e’ Apple, nelle ultime troviamo Nintendo.
Nel documento “Rimuoviamo il conflitto dai gadget consumer” si legge che “Nintendo non si e’ preoccupata minimamente di tracciare o campionare la propria catena di forniture. Sharp, HTC, Nikon e Canon stanno intraprendendo i passi iniziali per unirsi al resto dell’industria, ma i loro progressi restano parecchio indietro rispetto ai leader dell’industria.”
Ma Apple, al contrario di Nintendo, non solo ha avviato una serie di controlli all’interno delle fonderie, ma si e’ resa disponibile per assistere tutte le altre aziende che intendono dedicarsi maggiormente alla causa, con progetti di riconversione mirati a un commercio equo di materiali puliti.
In questo anche Philips, Sony, Panasonic e RIM fanno la loro parte, garantendo un controllo costante sui propri fornitori e monitorando le fonderie.