Apple non si limita solo ad inventare nuovi dispositivi elettronici ma anche ad inventare nuove tecnologie. Ne è un esempio il Retina Display.
Il Retina Display, introdotto inizialmente sugli iPhone, è stato ben presto implementato anche su iPod Touch e iPad.
Steve Jobs, quando ha introdotto il Retina Display, ha spiegato come siano quadruplicati i pixel nello stesso spazio in cui ce ne stava solo uno.
Un esempio: iPhone 3 è dotato di uno schermo da 3,5 pollici e una risoluzione dello schermo di 480 x 320 che equivale a 163 ppi. iPhone 4, con lo stesso schermo da 3,5 pollici ha una risoluzione di 326 ppi (960 x 640). Ppi indica la densità dei Pixel.
L’obiettivo del Retina Display è quello di fare in modo che i pixel non vengano notati ad occhio nudo. Inserendo più pixel in un unico spazio risulterebbero più piccoli e impossibili da notare.
L’importo massimo che la retina umana possa vedere, infatti, è di 300 ppi da una distanza di 12 pollici. Questa affermazione è stato poi contestata da Raymond Soneira, il quale riteneva che la retina umana potesse vedere 477 ppi. Fu subito contestata a sua volta da Phil Plait il quale ribadì che solo una persona con una vista di 20/20 potesse vedere i singoli Pixel affermati da Raymond.
Il Retina Display serve quindi per avere una maggior nitidezza dell’immagine. Non fa miracoli nel caso vi si presentassero foto sfocate o di bassa qualità (come solitamente risultano le foto caricate nei Social Network), ma possono migliorare la visualizzazione di foto importanti ad alto numero di Pixel.