Walter Isaacson, scrittore che ha redatto la biografia ufficiale di Steve Jobs in uscita fra pochi giorni, ha dato delle rivelazioni in una trasmissione americana soffermandosi principalmente sulla malattia che ha attanagliato l’ex CEO di Apple negli ultimi anni della sua esistenza.

Isaacson afferma che Jobs stava provando ogni sorta di medicina alternativa il suo tumore è cresciuto, ed è cresciuto, ed è cresciuto …… E poi in qualche modo è andato fuori controllo. Steve Jobs rimase per lungo tempo dell’idea che i rimedi alternativi era la migliore cura del cancro al pancreas,  salvo poi pentirsi in seguito di questa scelta. Quando fu sottoposto alla rimozione della neoplasia aveva già delle metastasi. Da queste parole si capisce che la scelta di Jobs di non farsi curare con metodi tradizionali ha probabilmente influito nella sua prematura scomparsa.

Jobs, inizialmente, rifiutò quindi l’intervento consigliato dai medici: “Gli fecero una biopsia e gli dissero che era un tumore a crescita lenta, curabile, bastava occuparsi di esso al più presto, ma Jobs non lo fece. Tentò strade alternative, con una dieta macrobiotica. Gli ho chiesto perché – dice Isaacson nell’intervista – e lui mi ha risposto che non aveva voluto che il suo corpo fosse aperto, fosse violato in quel modo”,

Attese per nove mesi, facendosi convincere alla fine solo dalle insistenti spinte della propria famiglia ma ormai era tardi in quanto il tumore si era diffuso ai tessuti intorno al pancreas. Le parole di Isaacson confermano quanto detto da esperti medici nelle scorse settimane, e cioè che se Jobs si fosse fatto operare da subito probabilmente ora sarebbe ancora vivo.

 

Steve Jobs rifiutò per molto tempo le cure tradizionali

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