Steve Jobs ha contattato Samsung nel 2010 per risolvere le controversie legali dovute alle continue accuse, da una sponda e dall’altra, sui vari brevetti violati. Prima che la battaglia fra le due società diventasse un “pasticcio legale” sparso per tutto il mondo, il CEO di Apple, all’epoca Steve Jobs, aveva contattato Samsung, nel tentativo di trovare un comune accordo per risolvere i problemi al di fuori dei tribunali.
Secondo il blog Bloomberg, Steve Jobs non era effettivamente più coinvolto pienamente nella società (da gennaio 2011 ricordiamo che Steve Jobs aveva lasciato la scena per vari problemi di salute) quando Apple avviò la battaglia legale contro il Samsung Galxy S.
Ecco le parole, a conferma di quello che ha provato a fare Jobs qualche mese fa, dell’avvocato Richard Lutton.
Samsung è un fornitore importante con il quale abbiamo un rapporto profondo. Abbiamo voluto dare loro la possibilità di fare la cosa giusta.
Tale negoziazione si è poi rivelata un fallimento, al punto da portare Apple a presentare una causa per violazione di brevetto contro Samsung nel mese di aprile, accusandola di copiare il “look and feel” di iPhone e iPad. Samsung ha subito risposto con altre accuse, e le due società sono ora coinvolte in diverse cause legali che si diffondono attraverso quattro continenti. Steve Jobs voleva bloccare proprio questa reazione a catena, ma il suo intervento è stato inutile.
Attualmente comunque, pur considerando Samsung un’importante risorsa, Apple potrebbe essere in cerca di altri fornitori di componenti. Per esempio, si dice che Apple abbia firmato un contratto con un altro produttore di chip, nel particolare con la società Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, per i nuovi processori mobile per i dispositivi iPad e iPhone.
All’inizio di questo mese, inoltre, è stato anche detto che Apple ha iniziato l‘acquisto di memorie flash dal Giappone per ridurre la sua dipendenza da Samsung.