Emergono nuove svolte nel processo statunitense tra Samsung ed Apple. Quest’ultima, infatti, pare abbia avanzato alla concorrente una richiesta molto particolare: il pagamento di 40 dollari per ogni dispositivo Samsung venduto.

Samsung vs Apple

In questa disputa, relativa alla violazione di alcuni brevetti, la Apple ha azzardato nei confronti della casa sudcoreana una richiesta definita «insana» da più parti: la casa di Cupertino chiede, infatti, che la rivale le rimborsi 40 dollari per ogni smartphone e tablet venduto. Si tratta della richiesta più elevata e bizzarra mai vista in procedimento legale riguardante l’industria dell’elettronica di consumo.

In particolare, la Apple richiede il pagamento di tale tassa per tutti i dispositivi che violano almeno uno dei cinque brevetti software contesi dalle parti. Essi sono documenti molto importanti, poiché comprendono alcune delle funzioni centrali di un device mobile, quali ad esempio la ricerca unificata, la sincronizzazione dei dati, la funzione di scorrimento per lo sblocco del telefono/tablet e l’auto-completamento testuale. L’obiettivo di Cupertino appare abbastanza evidente: l’azienda vorrebbe trarre profitto dalle ingenti vendite dei prodotti Samsung, il cui portfolio complessivo è costituito da modelli che costano meno di 400 dollari.

È importante ricordare come, in una precedente causa datata 2010, la Apple chiedesse alla concorrente una tassa di 30 dollari in cambio delle licenze dei propri brevetti, cosicché quest’ultima potesse usarle per i propri dispositivi. Poche ore fa, uno degli avvocati della casa sudcoreana ha dichiarato:

«ad Apple non dovrebbe esser concesso di sparare a caso una cifra enorme e di sedersi quando noi abbiamo le mani legate e non possiamo mostrare alla giuria che ciò è totalmente sproporzionato rispetto a ciò che accade realmente nel mercato».

Considerando la cifra richiesta per ogni dispositivo (40 dollari), si può pensare che essa stia a simboleggiare il valore di 8 dollari per ognuno dei cinque brevetti contestati; il team legale di Cupertino sostiene che, nonostante la tassa, Samsung potrà eventualmente rivendere i prodotti finiti ad un prezzo più alto: con le proprietà intellettuali concesse in licenza, infatti, i dispositivi avranno, secondo Apple, un maggior valore. La casa sudcoreana, ovviamente, si oppone a tali dichiarazioni, poiché è fortemente convinta che la cifra richiesta dall’avversaria sia davvero inaccettabile.

Apple: richiesta di 40 dollari a Samsung per ogni dispositivo venduto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi