Circa quattro anni fa Apple introdusse l’App Store per il proprio iPhone, un sistema che si è rilevato una buona ed interessante fonte di guadagno per tantissimi sviluppatori, ed una risorsa da 466 mila posti di lavoro, solo in USA.
Grazie allo sviluppo di applicazioni e di un sistema ben congegnato che facilita le operazioni di acquisto da parte dell’utente finale come l’App Store di iOS, le piccole società hanno potuto guadagnare delle ingenti somme che sono servite per il loro l’accrescimento e miglioramento.
Ne è un valido esempio Rovio, che grazie al videogame Andry Birds cresce ogni anno rafforzando il suo brand, ma anche nomi più importanti come Electronics Arts e Zynga, che hanno trovato una nuova vita grazie ai prodotti per i dispositivi mobili.
Quando si parla di App Economy non ci si riferisce soltanto alla Mela, ma anche ad Android, Blackberry, Windows Phone e Facebook; i posti di lavoro vanno aldilà delle classiche figure di sviluppatore di software, infatti, sono aumentate le richieste di graphic e interface designer, esperti di marketing e project manager.
Sicuramente, sarebbe interessante poter fare uno studio dell’App Economy in un mercato come quello europeo, meno elastico di quello americano, per avviare un confronto tra risorse e denaro dei vari paesi. Intanto, 466 mila posti di lavoro è una cifra impressionante che sottolinea come la richiesta di figure professionali stiano cambiando. Coloro che vogliono dei dati più precisi, possono visitare il sito di TechNet.